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Folli d'amore

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Prezzo scontato: 23.80 €
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Maria Manca Rosa Maria Serio Palma Matarelli
Donne mistiche tra XVI e XIX secolo in Puglia

 

L'interesse sempre crescente per la storia della santità femminile continua a produrre pregevoli studi di settore e ad allargare la riflessione su aspetti che svelano la complessità del mondo femminile in un'epoca (quella soprattutto di antico regime) in cui l'oscuramento e l'assoggettamento della donna appare assodato non solo nell'Europa cattolica. Gli elementi emersi segnalano una ricchezza ed una molteplicità di esperienze religiose che soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia tendono ad acquisire i tratti di una spiritualità molto intensa che spesso solo per convenienza viene ricondotta (e ridotta) a forme mistico-visionarie proprie della stagione barocca. Si tratta in realtà di un'ampia ed articolata casistica che non conosce confini temporali e che, pur riesplosa nel periodo della Controriforma, si nutre di una materia che ha attraversato interamente quell'epoca per sfociare in quella successiva e rimanere anche ai tempi nostri oggetto di attenzione e di esplorazione interdisciplinare, chiamando a raccolta studiosi di diversa formazione e provenienza in un paziente e, per certi aspetti, innovativo scavo di lettura che ha disegnato in maniera inedita la specificità femminile in un contesto variegato e non certamente univoco di riferimenti storici.

Non ci pare opportuno in questa sede passare in rassegna la letteratura di settore per sottolineare la ragguardevole dimensione raggiunta negli studi sulla santità nel declinare la storia al femminile. Un bilancio storiografico, pur utile ed auspicabile, richiederebbe un impegno molto gravoso che chi scrive non ha la possibilità di assicurare con la dovuta sistematicità e completezza. Sarebbe tuttavia ingeneroso non riconoscere che sulle riviste più specializzate non poco spazio è stato ultimamente destinato a discutere di queste novità, a riprova che ormai il tema è diventato centrale e ineludibile per slargare i tradizionali confini della ricerca storica e per aprire nuove prospettive al fossilizzato approccio metodologico ed euristico che ha accompagnato per lungo tempo gli studi di settore. Si è giunti ad una svolta di una solida e riconosciuta importanza, che appare, alla luce soprattutto dei risultati raggiunti nell'ultimo ventennio, non solo apprezzabile dal punto di vista del patrimonio delle conoscenze messo a disposizione degli addetti ai lavori, ma anche stimolante sul piano del dibattito sul ruolo della donna nella società contemporanea, tutto curvato a recuperare un dignitoso protagonismo e a togliere dalla marginalità l'universo femminile.

Studiare la santità femminile ha contribuito non poco a favorire questo percorso di emancipazione e nel contempo ad attribuire ad esso una connotazione valoriale aggiuntiva prima negata. La politica della santità perseguita dalla chiesa post-tridentina non sempre però ha consentito di raggiungere facilmente questo approdo. La strada per una donna che ha vissuto in odore di santità si è sempre presentata in salita, conoscendo ostacoli spesso riconducibili a inveterati pregiudizi di genere. Non poche di queste donne, pur riscuotendo un'iniziale attenzione da parte dell'autorità ecclesiastica, non hanno avuto mai il riconoscimento canonico di salire agli onori degli altari. Il loro carisma mescolato al ruolo profetico e visionario esercitato nella società del tempo ha solo consentito l'accesso al primo grado di santità, quale è appunto quello di serva di Dio, o al massimo al secondo, di beata, per essere poi rilegate nel più completo oscuramento e anonimato.

La meritoria ricerca di Olga Sarcinella, Antonietta Latorre e Maria Antonietta Epifani su tre donne mistiche, “folli d'Amore” di origine pugliese, Maria Manca, Rosa Maria Serio e Palma Matarelli, ha fatto riemergere dall'oblio, iniettando nuova luce su una spiritualità intensa e “sotterranea”, nascosta e nello stesso tempo visibile, ancora non adeguatamente analizzata e sul rapporto che questa espressività religiosa intreccia con l'ambiente di riferimento, dove appunto quasi sempre confessori, circoli di devoti e autorità ecclesiastiche entrano in aperto conflitto in quanto incapaci di dare significati univoci ai fenomeni “straordinari” di cui sono diretti/indiretti testimoni. Esemplificazioni che rinviano a presenze ed esperienze diverse che il Mezzogiorno d'Italia, forse più di altre aree della penisola, custodisce senza averne piena consapevolezza e di cui è maturo il tempo di avviare indagini mirate, allargando la casistica e perfezionando la metodologia. La scelta dell'approccio interdisciplinare risulta, in base alle risultanze di questa ricerca, la più appropriata, quella che può assicurare a livello storiografico risultati più solidi e letture più articolate. Una prospettiva che va tutelata e che resta una sfida da accettare per non deludere le non poche aspettative alimentate dal raggiungimento di un così ambizioso traguardo.


          Prefazione di

 Mario Spedicato


Università degli Studi




Da inserire:

  • Di: Epifani (Maria Antonietta) - (Latorre) Antonietta - Sarcinella (Olga)
  • Anno di edizione: 2015
  • Collana: BDR Puglia storica






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