ISBN: 9788868060190
VINCITORE DEL PREMIO NAZIONALE DI NARRATIVA "V. GENTILE" 2013 - XVI EDIZIONE
“Ecco, di crisi
economiche ce ne sono sempre state. Ma l’unico effetto era sempre stato quello
di accrescere la voglia di lavorare. Ce ne fu una, neanche troppo grave, che
non passò più perché di tornare a lavorare non c’era il minimo desiderio. La
gente si era abituata a nutrirsi di certi surrogati prodotti da poche fabbriche
tenute in piedi chissà come, e sono quelli che mangia tutt’ora. Ovvio che se ci
si nutre di quella roba superare la trentina è già una fortuna. Tuttavia si
preferisce accontentarsi di quello piuttosto che lavorare. Nel frattempo
l’incuria e il disinteresse provocarono enormi catastrofi ecologiche che
finirono per rendere sterile quasi tutte le terre fertili. Le poche zone
coltivabili rimaste, a parte qualche rara riserva naturale come questa, vengono
impiegate per la produzione di marijuana, oppiacei e altre droghe. Questa è
l’ultima industria rimasta, al giorno d’oggi”.
“Persino questa
riserva sarebbe diventata una grande piantagione di cocaina se io e mio padre
non l’avessimo difesa con tutte le nostre forze. Siamo stati noi a costruirla,
non lo sapete?” “Mentite!” esclamò il guardiano ad un tratto, senza volerlo.
“Niente affatto!” replicò il contadino. Gli si fece più vicino, come per farsi
sentire meglio. “Questa tenuta all’epoca di mio nonno era ancora protetta da
una misera palizzata di legno fradicio, fummo io e mio padre a sostituirla con
la rete metallica che vedete adesso...” “Ah!” esclamò il guardiano “e vorreste
farmi credere che voi siete in grado di costruire una rete metallica percorsa
dall’alta tensione?”